lunedì 27 aprile 2020

LE TEORIE DEL CONFLITTO

CARATTERI GENERALI

Con l'espressione teorie del conflitto, ci si riferisce a prospettive sociologiche  molto diverse tra loro ,che però sono accomunate dalla tendenza a evidenziare le dimensioni della conflittualità all'interno di una società. Quindi, secondo queste prospettive l' assetto sociale non è un sistema che è in equilibrio perfetto, ma la risultante provvisoria di precise dinamiche conflittuali all'interno delle quali alcuni elementi si sono imposti su altre escludendoli così dal controllo delle risorse materiali e immateriali della società.
Del funzionalismo, tuttavia, le teorie del conflitto condividono l'approccio "macrosociologico" ovvero la tendenza a privilegiare come oggetto della loro indagini le grandi configurazioni sociali.

LE SOCIOLOGIE DI ISPIRAZIONE MARXISTA

Louis Althusser - WikipediaLouis Althusser approfondisce la nozione marxiana di "ideologia" analizzando soprattutto gli apparati sociali di cui gli stati si servono per rafforzare e conservare quelle ideologie che sono funzionali ai rapporti di dominio esistenti. Questi apparati secondo lui sono: la scuola, le chiese, il sistema dei media, le istituzioni culturali in generale, e queste strutture vengono chiamate da lui apparati ideologici di Stato.
Le sue teorie hanno avuto una certa importanza negli anni Settanta del Novecento, stimolando una serie di ricerche empiriche sui temi da lui suggeriti come per esempio sul rapporto tra scuola e conservazione delle disuguaglianze sociali.

LE SOCIOLOGIE CRITICHE STATUNITENSI

All'interno delle teorie del conflitto possiamo trovare anche cosiddette "sociologie critiche" nordamericane che spesso sono nate come una risposta alla tendenza dell'opinione pubblica statunitense a rappresentare in termini idealizzati la propria realtà sociale. Con questo si indicano gli studi sulla società statunitense condotti da diversi autori in un arco di tempo che va dal periodo della grande depressione fino alla fine degli anni 50, volti a demistificare l'immagine idealizzata che gli Stati Uniti davano di sè  all'opinione pubblica mondiale: ovvero quella di un paese libero e democratico in grado di offrire a ognuno opportunità di crescita di realizzazione.
I sociologi convinti di una realtà ben diversa cercano degli elementi di criticità.
Nel 1929 Robert Lynd scrive un libro, raccogliendo i dati, essi mostrano come la vita sociale in tutte le sue forme era manipolata in funzione degli interessi economici dominanti e come era evidente il contrasto fra la vita dei ceti benestanti e quella delle fasce sociali più povere.
C'è anche un altro studioso che si chiama David Riesman che, nel 1948 ha pubblicato un libro in cui tratteggia quello che ,a suo giudizio, è il tipo umano prevalente nella moderna società occidentale: l'individuo eterodiretto, affrancato dal potere della tradizione e del passato ma incapace di autodeterminarsi liberamente, perché massificato, spersonalizzato, bersaglio dei messaggi dei mezzi di comunicazione e inadatto a relazionarsi agli altri se non nella forma dell'"agglomerazione" implicata dalle pratiche del consumo.
Charles Wright Mills | Pensiero | Sulle Scienze SocialiIn seguito un altro sociologo è Charles Wright Mills chee nella sua opera offre un quadro disincantato della società statunitense, denominata dal potere dei grandi gruppi finanziari e militari e industriali, che dettano legge della stessa politica. In un'altra opera, l'oggetto dell'analisi dell'autore è la classe media americana ,così chiamata in opposizione "colletti blu" , cioè ai membri della classe operaia. Si tratta di un certo in netta espansione, incapace secondo lo studioso, di produrre autonomamente idee, creatività, progettualità e quindi gli individui che vi appartengono non hanno altra cultura se non quella della società di massa che gli ha modellati e li manipola per fini a essi estrani, cullandoli nell'illusione di un benessere o di un prestigio sociale che in realtà non possedevano.

LA SCUOLA DI FRANCOFORTE

Si indica un gruppo di intellettuali che a partire dal 1929 si raccolsero intorno a Max Horkheimer. Due intellettuali che spiccarono sono: Teodoor Adorno e Herbert Marcuse. 
Sociologia II . Bacheca corso: Incontro con Herbert MarcuseGli autori della scuola di Francoforte elaborano una lucida analisi della civiltà industriale avanzata nella quale ,a loro giudizio, nascono nuove e più sottili pratiche di controllo sociale, occultate da quei miti diffusi della democrazia e del benessere con cui il sistema  capitalistico si assicura la sopravvivenza e la riproduzione.
 Ne l'uomo a una dimensione di Marcuse, la società occidentale viene rappresentata come una confortevole ragionevole democrazia, orgogliosa di aver sconfitto il bisogno grazie al progresso economico e tecnologico, che però appiattisce l'uomo alla pura dimensione di consumatore, euforico e ottuso, la libertà è solo rappresentata dalla possibilità di scegliere tra prodotti diversi. Si tratta di una libertà per altro fittizia, giàcche i bisogni che spingono l'individuo a desiderare e a scegliere un bene sono in realtà indotti, cioè provocati ad arte dal sistema produttivo per garantire la propria sopravvivenza. Abbagliato da questi falsi bisogni, lui insegue beni che perpetuano in realtà la sua infelicità; è quindi spinto a lavorare fino all'istupidimento per l'ossessione di produrre, e anche nella dimensione apparentemente più private personale, quella del tempo libero, egli è manipolato da forze estranee: infatti si rilassa e si diverte in accordo con gli imperativi del consumo.

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