sabato 30 novembre 2019

LE NOSTRE ORIGINI AFRICANE

LE NOSTRE ORIGINI AFRICANE

Homo sapiens sapiens , detto anche uomo anatomicamente moderno.
Non si sanno le ragioni per cui il primo gruppo di migranti uscì dall'Africa e raggiunse il continente asiatico: forse furono spinti dalla necessità, rappresentata da un cambiamento climatico o da un'esuberanza demografica, forse dallo spirito di avventura. Quando questi arrivarono in Europa, 35.000 anni fa, gli uomini anatomicamente moderni, incontrarono i neandertaliani, in quel momento unici abitanti del continente europeo, e ne provocarono l'estinzione.
Risultato immagini per homo sapiens sapiens"Se oggi l'idea di una comune origine africana dell'umanità non è più un'ipotesi ma un'accreditata teoria scientifica, merito di alcune ricerche genetiche seguite da Luigi Luca Cavalli Sforza. Grazie a lui oggi sappiamo che gli spostamenti e le migrazioni sono sempre stati presenti nella storia dell'umanità.
Il successo della specie a cui apparteniamo, di corporatura meno robusta dei suoi predecessori Homo erectus e Homo neandertalensis, più gracile nella struttura ossea e con una muscolatura meno sviluppata , si spiega con due parole: pensiero e linguaggio.Entrambi derivano dalla particolare struttura del cervello di Homo sapiens sapiens. Il cervello moderno ha un maggiore sviluppo di aree specializzate e di connessioni nervose, in particolare si distingue per la presenza dell'emisfero sinistro di due aree responsabili del pensiero e del linguaggio:

  • area di Wernicke
  • area di Broca
I primi ominidi possedevano dei sistemi di comunicazione gestuale, perchè non sapevano parlare.

UNA "BELLA DIFFERENZA"

La visione dell'umanità è complessa e affascinante.

    Risultato immagini per steve olson scienziato"
  • siamo tutti parenti, in quanto discendenti degli antichi abitanti dell'Africa, che ad un certo punto dell preistoria si separarono: - da coloro che rimasero nel continente africano, ebbero                                                                   origini diverse popolazioni antichissime del "continente                                                               nero"                                                                                                                                               -mentre da coloro che lasciarono il continente discesero                                                                   tutte le altre popolazioni degli altri continenti. 
  • siamo tutti diversi, perchè rappresentiamo un caleidoscopio di differenze somatiche e culturali, derivanti dall'adattamento a condizioni ambientali molto diverse.
L'unitarietà della specie è fuori discussione , in virtù della nostra comune origine africana. Così osserva lo scienziato Steve Olson, nel libro "mappe della storia dell'uomo".
E importante notare in questo testo, che ci sono sostenitori dell'uguaglianza di tutti gli esseri viventi e convinti dell'importanza delle differenze. La prima idea è di origine giuridica e sostiene che tutti gli uomini hanno gli stessi diritti e sono uguali di fronte alla legge. La seconda, si riferisce alla pluralità delle culture.
Le ricerche degli antropologi hanno contribuito a fare comprendere che le differenze e le specificità culturali sono una ricchezza dell'umanità e pertanto devono essere protette e valorizzatoìe.

LE ORIGINI DELLA NOSTRA SPECIE

EVOLUZIONE ORGANICA ED EVOLUZIONE CULTURALE

La cultura consiste in progressive esteriorizzazioni di potenzialità fisiche e mentali. Gli strumenti e le tecnologie, dai più semplici ai più elaborati, possono essere visti come "prolungamenti" esterni dell'intelligenza che aumentano la capacità di adattamento all'ambiente.
Risultato immagini per homo sapiens"Nell'ambito degli studi antropologici, si è ritenuto che l'evoluzione culturale, abbia seguito, l'evoluzione organica.
In virtù di un cervello molto più sviluppato di quello degli altri animali e degli stessi ominidi che lo avevano preceduto, Homo sapiens sapiens. Questo poteva superare i limiti della propria costruzione fisica per crearsi una sorta di seconda natura culturale, fatta di tecniche materiali e simboliche che gli permisero di adattarsi agli ambienti.
Questa concezione ha fatto da sfondo alla riflessioni degli antropologi fino a quando non è stata messa in discussioni in seguito ad alcune scoperte della paleoantropologia, la disciplina che studia l'evoluzione del genere umano attraverso l'analisi dei reperti archeologici.
Si parla dei fossili ritrovati nel 1959, che hanno permesso di retrodatare a 2 milioni di anni fa la comparsa dell'essere umano.
Risultato immagini per andre leroi gourhan"Il primo ominide ritrovato è stato chiamato Homo sapiens, aveva un aspetto più scimmiesco che umano e il suo cervello era pari a un terzo del nostro, però era in grado di usare e fabbricare strumenti.
Fecero altre ricerche sugli australopitechi, omini perfettamente bipedi.
Andre Leroni-Gourhan, è stato il primo a cogliere l'importanza dei ritrovamenti africani di australopitechi e homo habilis.
Nel suo libro, lui sostiene che l'evoluzione può essere compendiata nell'immagine di una serie di "liberazioni" successive: quella dell'intero corpo rispetto alla locomozione, del cervello rispetto alla maschera facciale. L'evento decisivo per il genere umano è raggiungere la stazione eretta, perchè la liberazione della mano dai compiti di locomozione ha avuto come conseguenza l'emergere di comportamenti culturali: la fabbricazione di strumenti, la produzione di gesti comunicativi e l'elaborazione del linguaggio parlato.

lunedì 25 novembre 2019

L'ANALISI ETNOGRAFICA DEI MEDIA

L'ANALISI ETNOGRAFICA DEI MEDIA

Negli ultimi decenni del Novecento il metodo di indagine etnografico è stato applicato con successo anche a settori di ricerca diversi da quelli tradizionali degli antropologi, fino a confrontarsi con i gusti dei telespettatori dei serial televisivi.
Risultato immagini per audience studies"
I media sono veri e propri produttori e trasmettitori di cultura, nonchè veri e propri agenti di socializzazione, il metodo etnografico applicato alla loro analisi ha rinnovato gli studi in questo settore e ha permesso di fare importanti scoperte.
Gli Audience Studies sono un ambito di ricerca che ha origine in Gran Bretagna e negli USA. Gli autori si propongono di ottenere una conoscenza del pubblico radiotelevisivo più precisa e analitica di quella fornita dai dati quantitativi ottenuti, ad esempio con le rivelazioni degli ascolti realizzate dall'Auditel. Secondo questi autori, sono poco affidabili anche gli studi condotti in laboratorio, dal momento che risultano lontani dalle situazioni della vita reale e poco attenti alle molteplici modalità di fruizione. Essi preferiscono i metodi etnografici, perchè indirizzati alla rivelazione degli aspetti qualitativi, i più efficaci sono:

  • analisi del contenuto dei programmi
  • focus group
  • osservazione
  • storie di vita
L'obiettivo è raccogliere testimonianze sulle preferenze degli spettatori, sul ruolo che occupano i media nella loro vita e su come alimentano il loro immaginario.
Le domande a cui l'etnografia dei media radiotelevisivi cerca di rispondere sono:
Risultato immagini per media"
  • quali sono i contenuti trasmessi dai media?
  • come reagiscono gli spettatori alle proposte dei media?
  • quale uso dei contenuti trasmessi dai media fanno le persone nella vita di tutti i giornali?
  • qual è il contributo fornito dai media alla creazione di un immaginario individuale e collettivo?
L'etnografia dei media si pone di fronte alla giornata-tipo televisiva, trattandola come un unico testo la cui trama è costituita da molteplici narrazioni.
Per capire come reagiscono gli spettatori e quale uso dei contenuti fanno nella vita di tutti i giorni, l'etnografia predilige ricerche di tipo qualitativo, condotte sul campo con pochi soggetti, avvalendosi dei metodi dell'intervista libera, delle storie di vita, dell'osservazione all'interno di gruppi di ascolto.
Date le ricerche, si scopre che gli spettatori non sono così passivi. Un'ampia fetta di telespettatori ha un atteggiamento oppositivo nei confronti dei contenuti dei programmi
Risultato immagini per giovani e social media"I giovani di oggi sono orientati verso forme di comunicazione maggiormente partecipate e interattive come internet e la telefonia mobile; inoltre sono coinvolte dal fenomeno dell'Interazione TV-cinema_internet.
In sintesi, l'approccio etnografico ai media ha dimostrato che sull'argomento "comunicazione di massa" non è possibile generalizzare: non esiste un pubblico televisivo o un utente medio, ma tanti pubblici e tanti spettatori con modalità diverse di ricezione e incorporazione dei media.

NON-LUOGHI E MEDIA

NON-LUOGHI E MEDIA

La scomparsa e la trasformazione delle culture può rappresentare una grave perdita per l'antropologia, ma può anche rappresentare il presupposto per la ricerca di nuovi oggetti di indagine,
Il rinnovamento della ricerca trova un contesto ideale negli ambiti metropolitani del mondo occidentale, che offre agli antropologi nuovi oggetti di studio.
Anche i processi di trasformazione di una cultura o di una fusione tra culture diverse, rappresentano una sfida per gli antropologi.
Risultato immagini per marc augè"Per l'antropologia si è aperto un nuovo capitolo: oggi gli antropologi sono chiamati a studiare le trasformazioni di società per molto tempo ritenute immobili e a osservare le forme di vita comunitarie all'interno delle metropoli multietniche e multiculturali.
Uno dei primi autori ad analizzare i contesti sociali metropolitani con l'etnografia e l'antropologia è stato Marc Augé. Lui ha dato due importanti contributi:

  • l'indagine sui passeggeri della metropolitana
  • l'analisi dei "non luoghi"

AUGE: DAL METRO AI NON LUOGHI

I due volumi delineano una vera e propria antropologia del quotidiano nel contesto delle societò postmoderne:
  • un etnologo nel metrò
  • non luoghi. Introduzione a un'antropologia della surmodernità
Nel primo volume, Augè orienta il suo sguardo di antropologo non su una piccola società tribale africana, ma sulla metropolitana.
Augè definisce l'etnografia come l'analisi delle relazioni sociali considerate nel loro contesto, osservare con distacco e attenzione gli utenti della metropolitana è un tipo di indagine perfettamente rispondente agli scopi della sua disciplina
Quello che cambia da prima è il tipo di contesto, in questo caso ci troviamo in uno scenario urbano tecnologicamente avanzato in cui le persone vivono contemporaneamente 3 dimensioni della cultura:
Risultato immagini per marc augè non luoghi"
  • locale
  • globale
  • virtuale
Nel secondo volume si parla di "non-luoghi". In geografia e in antropologia, il luogo è uno spazio ben definito che possiede 3 caratteristiche:
  • identitario
  • relazionale
  • storico
Per Augè i non luoghi non possiedono nessuna di queste 3 caratteristiche, non hanno un'identità, non hanno una storia e non producono relazioni durevoli tra persone.  I non luoghi sono per esempio gli aeroporti, i centri commerciali, parchi divertimento, gli autogrill...: sono spazi del mondo contemporaneo adibiti del commercio, al trasporto e al tempo libero in cui le persone transitano o soggiornano per brevi periodi. I non luoghi sono uguali dappertutto, offrono gli stessi servizi e le stesse merci, sono progettati e arredati nello stesso modo, nel senso che rimpliccioliscono il mondo.
secondo lui, i non-luoghi sono gli spazi di circolazione, comunicazione e consumo della "surmodernità": chi vi transita è un individuo anonimo, che riceve l'astratta identità di "cliente", possessore di una carta di credito, tessera o biglietto d'ingresso.

NUOVI SCENARI CONTEMPORANEI

IL POSTMODERNISMO

Negli anni Ottanta del Novecento, ha incominciato a svilupparsi il postmodernismo.
Risultato immagini per james clifford anthropology"Si può partire parlando del volume pubblicato da James Clifford e George Marcus, considerato il "manifesto" del postmodernismo. Nei saggi raccolti viene messo in discussione uno dei fondamenti dell'antropologia "classica": l'attendibilità del resoconto etnografico. Secondo la tradizione, il ricercatore sul campo e la sua partecipazione diretta alla vita degli indigeni davano alla relazione etnografica sufficienti garanzie di oggettività e rispondenza al vero. Ma come aveva capito Greetz, la situazione tipica della ricerca non contempla un osservatore neutrale che registra,  in modo accurato e neutro gli eventi, ma vede l'incontro di due interpreti, l'antropologo e il nativo che lo informa:

  1. la descrizione del nativo sulla propria cultura non è immediata e ingenua, ma è inserita in in un quadro interpretativo preciso nel tempo
  2. l'antropologo sovrappone alle interpretazioni dell'indigeno le proprie
Quando il ricercatore elabora il resoconto etnografico, seleziona ciò che reputa importante e scarta ciò che nella sua impostazione appare irrilevante.
Quando l'antropologo scrive, non fa scienza, ma letteratura, e il suo lavoro è sempre inserito in una prospettiva che deriva dalla sua cultura di appartenenza e che condiziona la oggettività del suo sguardo e del suo ascolto.
La critica degli esponenti del postmodernismo, comprende anche una parte costruttiva, perchè punta a rinnovare i metodi della disciplina, inducendo gli studiosi ad acquistare maggiore consapevolezza di tutto ciò che è implicito nella ricerca antropologica.
Risultato immagini per George Marcus,"George Marcus dice che dalla critica del lavoro etnografico possono nascere le sperimentazioni di nuove modalità di ricerca e scrittura, poichè le scienze umane procedono in una maniera più complicata e tortuosa, caratterizzata da fratture e da una molteplicità di prospettive.
Dal punto di vista dei postmoderni, gran parte dell'antropologia del Novecento ha cercato di costruire delle "grandi narrazioni", complesse costruzioni teoriche con una loro coerenza interna che propongono una spiegazione del mondo.
Con Geertz e l'antropologia interpretativa, si è verificato un ritorno di interesse per le concrete particolarità culturali e per gli eventi storici.
L'antropologia contemporanea ha perciò riannodato i legami con la tradizione delle ricerche sul campo.
Un significativo arricchimento degli studi antropologici è poi rappresentato dal contributo di una generazione di ricercatori nati e formatisi intellettualmente in regioni del mondo che conobbero la dominazione coloniale.
Nel "mondo occidentale" si è sviluppata "l'antropologia del noi", che individua il proprio oggetto di ricerca non più nell'indigeno di una lontana comunità di villaggio, ma nell'altro che è in mezzo a noi. 

DUE ORIENTAMENTI DEL SECONDO NOVECENTO

DUE ORIENTAMENTI DEL SECONDO NOVECENTO

La natura ambivalente dell'antropologia deriva dal suo oggetto di ricerca, l'uomo che può essere trattato da animale tra gli altri animali, alle prese con problemi di sopravvivenza. Oppure come un essere vivente radicalmente diverso dagli altri perchè capace di riflettere su se stesso e di elaborare un livello simbolico di significati e valori.
Risultato immagini per essere umano"Queste due visioni sono all'origine di due tradizioni o programmi di ricerca alternativi: quello materialista e quello interpretativo.
Il primo programma di ricerca aspira a conseguire lo stesso tipo di oggettività delle scienze naturali. Ci si riferisce alla biologia evolutiva di Darwin e si propone di fornire una spiegazione materiale e scientifica dei comportamenti culturali diffusi nella specie umana. Per la politica, l'arte, la religione, gli usi e i costumi è sempre possibile fornire una spiegazione materiale o funzionale.
Il secondo programma di ricerca, definito interpretativo, è più vicino al sapere filosofico e letterario. Franz Boas si dedicò con atteggiamento relativista all'analisi di piccole società, cercando di comprendere dall'interno le loro espressioni culturali.
Ogni cultura è un mondo a sè, che può essere descritto e interpretato ma non spiegato. Il lavoro interpretativo si propone di portare alla luce i significati dei comportamenti culturali contestualizzandoli in una prospettiva emica, cercando di cogliere il punto di vista del nativo.


IL MATERIALISMO CULTURALE DI MARVIN HARRIS

Lui è stato il principale esponente di un indirizzo teorico e di ricerca definito "materialismo culturale", che può essere considerato la traduzione di alcune teorie:

    Risultato immagini per marvin harris cultural materialism"
  • Karl Marx, ciò che distingue l'uomo dagli altri animali non è la coscienza o la spiritualità ma l'attitudine a lavorare e produrre
  • la selezione naturale di Darwin
  • la psicologia comportamentista e la demografia di Malthus. La "legge di Malthus", per la quale la popolazione cresce in progressione geometrica, quindi raddoppia, le risorse crescono in progressione aritmetica, aggiungendo sempre le stesse unità.
Risultato immagini per marvin harris cultural materialism"Alla base del materialismo culturale c'è una visione naturalistica dell'Homo sapiens. L'uomo è visto come insieme di bisogni, pulsioni, preferenze, avversioni e tendenze comportamentali geneticamente prestabiliti. Come tutti, l'uomo lotta per la sopravvivenza, con mezzi fisici limitati, ma con più risorse d'intelligenza degli animali.
Lo strumento a disposizione dell'Homo sapiens è la cultura, l'insieme delle risposte umane alle sfide lanciate dall'ambiente.
Un esempio del particolare modo di ragionare di Harris si trova nella sua analisi delle prefernze e dei tabù alimentari.



L'ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA DI CLIFFORD GEERTZ

La raccolta di saggi di Geertz si intitola "Interpretazione di culture", ed è stato un evento molto importante nell'antropologia contemporanea. Lui è stato l'antropologo che ha preferito coltivare l'etnografia piuttosto che impegnarsi nelle generalizzazioni teoriche. 
Risultato immagini per clifford geertz"Nell'antropologia, coloro che praticano fanno dell'etnografia. L'etnografia non è semplicemente un insieme di tecniche e procedure, l'essenza è il tipo di sforzo intellettuale che richiede: avventurarsi in una descrizione densa. Descrizione densa, è quando  è consapevole che i dati raccolti sono le interpretazioni che l'antropologo dà delle interpretazioni di altri.
Lui non crede all'immediatezza del dato etnografico e ritiene impossibile separare l'esposizione dei fatti veri e propri dalla loro interpretazione. La pluralità dei punti di vista presenti in una descrizione densa non sono un limite dell'etnografia, secondo Geertz.
Un'altra peculiarità dell'etnografia è il suo carattere di narrazione scritta.
Secondo Geertz l'antropologo, è un conservatore di significati. Lui non ha problemi ad ammettere che l'uomo è un animale culturale. Però non crede che sia possibile scoprire universali culturali che permettano di distinguere l'uomo dagli animali.
Geertz prende di petto la diversità, diche che l'uomo è un animale molto vario; l'etnografia è la "scrittura" di questa diversità