giovedì 24 settembre 2020

UN MONDO DI ISTITUZIONI


 OLTRE L'OVVIETà DEL QUOTIDIANO


Le istituzioni sono, per esempio, la scuola, il matrimonio e lo sport agonistico. Ognuna di queste realtà  ha regole proprie e modalità di funzionamento che se per noi sono conosciute e scontate,  non sono altrettanto ovvie per chi ci entra in contatto per la prima volta. Questa considerazione ci rende consapevoli di un fatto importante: la la vita quotidiana che viviamo si snoda attraverso una


molteplicità di regole e modelli tra loro coordinati, che ne guidano lo svolgimento fin nei minimi dettagli, e di cui prendiamo coscienza solo quando tentiamo di considerarli così come farebbe un estraneo che li osserva  per la prima volta. I sociologi chiamano istituzioni quei modelli regolatori generali che guidano il comportamento degli individui e gli conferiscono un significato possibile.

IL CONCETTO DI "ISTITUZIONE"

L'istituzione è un insieme di norme tra loro coordinate, radicate nell'esperienza quotidiana degli individui e da questi percepite come capaci di regolare un certo ambito di vita di azione in un determinato contesto storico e geografico. Per il sociologo sono istituzioni: il matrimonio, la famiglia, la religione, lo sport, il sistema scolastico e il sistema giudiziario. Ma anche in entità  più impalpabili come il linguaggio e la scienza.

LE ISTITUZIONI COME INSIEMI DI NORME SOCIALI

Ogni istituzione definisce un insieme di norme sociali, cioè di regole che prescrivono come le persone devono comportarsi in determinate situazioni della vita sociale.

Secondo la classificazione del sociologo William Sumner le norme sociali possono essere classificate in tre tipi principali:


  •  Stateways o norme giuridiche:  cioè quelle norme emanate dallo stato il cui rispetto è obbligatorio per tutti i membri della società.
  •  Mores: ovvero quelle norme perlopiù tramandate oralmente, ma cui la collettività riconosce un forte spessore in termini di valore e di legittimità.
  • Folkways: cioè quelle usanze e consuetudini praticate all'interno di una società, anche esse tramandate oralmente, ma prive di un riferimento alla moralità che caratterizza i mores. 
Ogni istituzione presuppone un riferimento a ciascuno di questi tre tipi di norme.

LE ISTITUZIONI COME STRUMENTI DI CONTROLLO SOCIALE

Ogni istituzione non si limita a definire le regole a cui gli individui devono attenersi, ma mette anche in atto una serie di espedienti per indurre le persone a rispettarli; l'istituzione ne esercita un'opera di controllo sociale.

Gli strumenti di questo controllo possono essere superiori o inferiori.
Sono del primo tipo le sanzioni esplicitamente inflitte alle condotte non conformi.

Rientrano nel secondo tipo i meccanismi con cui si cerca di promuovere nelle persone
l'interiorizzazione delle norme, ovvero riconoscimento della loro bontà ed l'efficacia e la conseguente scelta autonoma di farle proprie.

L'intensità del controllo sociale può variare da istituzione a istituzione: è massima nelle cosiddette 

istituzioni totali, così chiamate da Erving Goffman. sotto questa denominazione egli comprende quei sistemi di norme che fanno capo a strutture sociali anche molto diverse tra loro,
nelle quali persone tagliate fuori dalla società per un periodo di tempo si trovano a condividerle in una situazione comune. Queste istituzioni sono totali perché si impadroniscono interamente del tempo e delle diverse dimensioni esistenziali delle persone che vi risiedono, unificando in uno stesso luogo e sotto un'unica autorità tutte le attività quotidiane. 

Nessun commento:

Posta un commento