domenica 1 dicembre 2019

LA RACCOLTA

LA RACCOLTA

Risultato immagini per la raccolta nella preistoria"L'ambiente naturale che spinse gli ominidi a comportamenti di raccolta fu probabilmente la savana africana, con le due sue stagioni: quella umida e quella secca. La savana offriva una vasta scelta di vegetali commestibili per l'essere umano, soprattutto nella stagione umida , quando era possibile raccogliere germogli di graminacee, fiori e foglie appena spuntati e frutti.
Nella stagione secca era necessario scavare e trovare radici ricche di acqua, ma alla carenza di vegetali si poteva in qualche modo supplire grazie alle numerose carcasse di animali erbivori uccisi.
Presso i popoli cacciatori e raccoglitori odierni, la raccolta fornisce la parte più consistente delle risorse alimentari.
Questa attività era generalmente dedicata alle donne, che ogni giorno percorrevano decine di chilometri a piedi alla ricerca di vegetali, uova, larve, miele, insetti, piccoli animali facilmente catturabili con le mani, lucertole, lumache...


LA CACCIA
La caccia come strategia di sopravvivenza compare molto tardi. Le prime battute di caccia della preistoria furono organizzate da rappresentanti di forme arcaiche di Homo sapiens.
In generale, la caccia era un'attività di ricerca, cattura e uccisione di animali selvatici che richiedeva una buona conoscenza del territorio e della selvaggina. Può essere un'attività individuale oppure di gruppo, in base all'animale da uccidere.
Oggi ci sono delle strategie di caccia che si dividono in diversi momenti:

    Risultato immagini per la caccia nella preistoria"
  • la cattura
  • l'uccisione
  • la spartizione della carne
Chi ha ucciso l'animale ha il diritto di scegliere per primo una parte oppure può ricevere il primo pezzo, ma non può mai avere l'animale intero.
Le donne sono escluse dalla spartizione e ricevono la carne indirettamente dei loro uomini.
La caccia è sempre stata un'attività maschile, le donne potevano partecipare solo come "battitrici".


LA PESCA

La pesca è un'attività di ricerca e di acquisizione di risorse alimentari, che viene praticata negli ambienti acquatici.
Risultato immagini per la pesca nella preistoria"Gli ominidi della preistoria trassero dal mare e dai corsi d'acqua soltanto quei cibi che potevano essere raccolti con le mani e senza difficoltà come i molluschi. Anche i primi pesci furono probabilmente catturati con le mani, dove potevano facilmente essere visti.
Con il tempo, elaborarono tecniche simili a quelle della caccia, a cui la pesca può essere assimilata. Le difficoltà poste dall'ambiente acquatico furono superate , grazie ad alcune invenzioni, la principale era la fiocina.
Oggi la pesca, come strategia di sopravvivenza è quasi sempre associata ad altre attività: alla caccia, al commercio, all'agricoltura e altre attività.
Un caso più unico che raro di popolo di pescatori che trascorsero tutta la loro esistenza sul mare, sulle barche da pesca, oppure in villaggi costruiti su palafitte, è quello dei Bajau,detti anche nomadi ddel mare.

STRATEGIE ACQUISITIVE: RACCOLTA, CACCIA, PESCA

STRATEGIE ACQUISITIVE: RACCOLTA, CACCIA, PESCA

Risultato immagini per la caccia nella preistoria"L'esigenza di trovare risorse necessarie alla conservazione della vita caratterizza l'essere umano fin dai periodi della sua esistenza. Gli studiosi di preistoria ci informarono che gli uomini praticarono a lungo un'economia di tipo "acquisitivo", prelevando direttamente dalla natura sia il cibo sia i materiali per fabbricare strumenti, ripari e vestiario.
Risultato immagini per la raccolta nella preistoria"Alla fine del Paleolitico i gruppi umani stabilirono un rapporto diverso con l'ambiente naturale, che cercarono di rendere domestico e piegare ai propri fini con un lavoro costante e intenso. Si parlò di rivoluzione neolitica, cioè l'introduzione dell'agricoltura e dell'allevamento.
Con l'espressione caccia e raccolta ci si riferisce alla prima strategia di sopravvivenza attuata dal genere umano.
Risultato immagini per la pesca nella preistoria"La raccolta è più antica della caccia e fornì sostentamento dapprima agli australopitechi e successivamente ai più antichi rappresentanti del genere umano: Homo sapiens, Homo erectus e l'Homo sapiens sapiens.
La caccia e la raccolta sono forme dell'economia di acquisizione , o di "prelievo". Essi prelevavano o acquisivano, direttamente dalla natura ciò di cui avevano bisogno per sopravvivere.
Oggi esistono ancora popoli cacciatori e raccoglitori , ma costituiscono un'esigua minoranza.

UNA TEORIA PSEUDOSCIENTIFICA

UNA TEORIA PSEUDOSCIENTIFICA

Risultato immagini per razze umane"Il razzismo è l'insieme delle teorie che supportano la discriminazione esercitata da una popolazione, che reputa "superiore", nei confronti di un'altra popolazione ritenuta "inferiore", fenomeno dell'età moderna, successivo ad alcune scoperte geografiche , che sensibilizzano la percezione del mondo europeo.
Fin dai tempi di Cristoforo Colombo, i viaggi di esplorazione rivelarono l'esistenza di gruppi umani estranei allo schema di derivazione biblica sul quale per tutto il medioevo gli europei avevano basato la loro conoscenza dei popoli. Secondo questo schema, tutta l'umanità discendeva dai figli di di Noè: Jafet era il capostipite degli europei, Cam dei neri africani e Sem dei Semiti.
Nel XVII questo non era più accettato e si dovettero dare nuove spiegazioni.
Johann Francois Bernier fu il primo ad utilizzare la parola "razza", nel 1684, nel significato di tipologia o raggruppamento umano ben distinguibile dagli altri.
Nel secolo successivo, le teorie razziali si incontrarono con degli scienziati illuministi per le classificazioni ragionate o tassonomie, come quelle di Linneo, Buffon, Blumenbach.
Risultato immagini per carlo linneo"Carlo Linneo, nel suo sistema della natura, divise la specie umana in 6 razze, di cui due anomale e 4 corrispondenti ai 4 continenti distinte in base al colore della pelle: la bianca europea, la rossa americana, la gialla asiatica e la nera africana.
Louis Leclerc de Buffon, era sostenitore della monogenesi , ovvero della fondamentale unità del genere umano. Nel 1749 elecò 6 popoli rappresentativi di altrettante varietes: lapponi, tartari, sud-asiatici, europei, etiopici, americani.
Risultato immagini per joseph arthur de gobineau"Friedrich Blumenbach, aggiunse alle 4 razze di Linneo una quinta, la malese.
Con Joseph Arthur de Gobineau, il razzismo fu teorizzato. Nel suo saggio sull'intelligenza delle razze umane lui sostieneva che ci fossero delle razze superiori, come la bianca e razze inferiori, come la nera. E che gli ariani rappresentavano gli eletti e dovevano mantenersi puri, non mescolarsi ad altre popolazioni, pena la perdita della loro supremazia culturale.
Oggi, in seguito allo sviluppo degli studi di genetica, sappiamo che le classificazioni della specie umana sono scientificamente inconsistenti.
Questo fenomeno per cui i diversi caratteri esteriori non sono distribuiti in modo omogeneo fra le popolazioni si chiama variabilità discordante ed è proprio ciò che rende impossibile qualunque tipo di raggruppamento basato sull'aspetto esteriore.

sabato 30 novembre 2019

LE NOSTRE ORIGINI AFRICANE

LE NOSTRE ORIGINI AFRICANE

Homo sapiens sapiens , detto anche uomo anatomicamente moderno.
Non si sanno le ragioni per cui il primo gruppo di migranti uscì dall'Africa e raggiunse il continente asiatico: forse furono spinti dalla necessità, rappresentata da un cambiamento climatico o da un'esuberanza demografica, forse dallo spirito di avventura. Quando questi arrivarono in Europa, 35.000 anni fa, gli uomini anatomicamente moderni, incontrarono i neandertaliani, in quel momento unici abitanti del continente europeo, e ne provocarono l'estinzione.
Risultato immagini per homo sapiens sapiens"Se oggi l'idea di una comune origine africana dell'umanità non è più un'ipotesi ma un'accreditata teoria scientifica, merito di alcune ricerche genetiche seguite da Luigi Luca Cavalli Sforza. Grazie a lui oggi sappiamo che gli spostamenti e le migrazioni sono sempre stati presenti nella storia dell'umanità.
Il successo della specie a cui apparteniamo, di corporatura meno robusta dei suoi predecessori Homo erectus e Homo neandertalensis, più gracile nella struttura ossea e con una muscolatura meno sviluppata , si spiega con due parole: pensiero e linguaggio.Entrambi derivano dalla particolare struttura del cervello di Homo sapiens sapiens. Il cervello moderno ha un maggiore sviluppo di aree specializzate e di connessioni nervose, in particolare si distingue per la presenza dell'emisfero sinistro di due aree responsabili del pensiero e del linguaggio:

  • area di Wernicke
  • area di Broca
I primi ominidi possedevano dei sistemi di comunicazione gestuale, perchè non sapevano parlare.

UNA "BELLA DIFFERENZA"

La visione dell'umanità è complessa e affascinante.

    Risultato immagini per steve olson scienziato"
  • siamo tutti parenti, in quanto discendenti degli antichi abitanti dell'Africa, che ad un certo punto dell preistoria si separarono: - da coloro che rimasero nel continente africano, ebbero                                                                   origini diverse popolazioni antichissime del "continente                                                               nero"                                                                                                                                               -mentre da coloro che lasciarono il continente discesero                                                                   tutte le altre popolazioni degli altri continenti. 
  • siamo tutti diversi, perchè rappresentiamo un caleidoscopio di differenze somatiche e culturali, derivanti dall'adattamento a condizioni ambientali molto diverse.
L'unitarietà della specie è fuori discussione , in virtù della nostra comune origine africana. Così osserva lo scienziato Steve Olson, nel libro "mappe della storia dell'uomo".
E importante notare in questo testo, che ci sono sostenitori dell'uguaglianza di tutti gli esseri viventi e convinti dell'importanza delle differenze. La prima idea è di origine giuridica e sostiene che tutti gli uomini hanno gli stessi diritti e sono uguali di fronte alla legge. La seconda, si riferisce alla pluralità delle culture.
Le ricerche degli antropologi hanno contribuito a fare comprendere che le differenze e le specificità culturali sono una ricchezza dell'umanità e pertanto devono essere protette e valorizzatoìe.

LE ORIGINI DELLA NOSTRA SPECIE

EVOLUZIONE ORGANICA ED EVOLUZIONE CULTURALE

La cultura consiste in progressive esteriorizzazioni di potenzialità fisiche e mentali. Gli strumenti e le tecnologie, dai più semplici ai più elaborati, possono essere visti come "prolungamenti" esterni dell'intelligenza che aumentano la capacità di adattamento all'ambiente.
Risultato immagini per homo sapiens"Nell'ambito degli studi antropologici, si è ritenuto che l'evoluzione culturale, abbia seguito, l'evoluzione organica.
In virtù di un cervello molto più sviluppato di quello degli altri animali e degli stessi ominidi che lo avevano preceduto, Homo sapiens sapiens. Questo poteva superare i limiti della propria costruzione fisica per crearsi una sorta di seconda natura culturale, fatta di tecniche materiali e simboliche che gli permisero di adattarsi agli ambienti.
Questa concezione ha fatto da sfondo alla riflessioni degli antropologi fino a quando non è stata messa in discussioni in seguito ad alcune scoperte della paleoantropologia, la disciplina che studia l'evoluzione del genere umano attraverso l'analisi dei reperti archeologici.
Si parla dei fossili ritrovati nel 1959, che hanno permesso di retrodatare a 2 milioni di anni fa la comparsa dell'essere umano.
Risultato immagini per andre leroi gourhan"Il primo ominide ritrovato è stato chiamato Homo sapiens, aveva un aspetto più scimmiesco che umano e il suo cervello era pari a un terzo del nostro, però era in grado di usare e fabbricare strumenti.
Fecero altre ricerche sugli australopitechi, omini perfettamente bipedi.
Andre Leroni-Gourhan, è stato il primo a cogliere l'importanza dei ritrovamenti africani di australopitechi e homo habilis.
Nel suo libro, lui sostiene che l'evoluzione può essere compendiata nell'immagine di una serie di "liberazioni" successive: quella dell'intero corpo rispetto alla locomozione, del cervello rispetto alla maschera facciale. L'evento decisivo per il genere umano è raggiungere la stazione eretta, perchè la liberazione della mano dai compiti di locomozione ha avuto come conseguenza l'emergere di comportamenti culturali: la fabbricazione di strumenti, la produzione di gesti comunicativi e l'elaborazione del linguaggio parlato.

lunedì 25 novembre 2019

L'ANALISI ETNOGRAFICA DEI MEDIA

L'ANALISI ETNOGRAFICA DEI MEDIA

Negli ultimi decenni del Novecento il metodo di indagine etnografico è stato applicato con successo anche a settori di ricerca diversi da quelli tradizionali degli antropologi, fino a confrontarsi con i gusti dei telespettatori dei serial televisivi.
Risultato immagini per audience studies"
I media sono veri e propri produttori e trasmettitori di cultura, nonchè veri e propri agenti di socializzazione, il metodo etnografico applicato alla loro analisi ha rinnovato gli studi in questo settore e ha permesso di fare importanti scoperte.
Gli Audience Studies sono un ambito di ricerca che ha origine in Gran Bretagna e negli USA. Gli autori si propongono di ottenere una conoscenza del pubblico radiotelevisivo più precisa e analitica di quella fornita dai dati quantitativi ottenuti, ad esempio con le rivelazioni degli ascolti realizzate dall'Auditel. Secondo questi autori, sono poco affidabili anche gli studi condotti in laboratorio, dal momento che risultano lontani dalle situazioni della vita reale e poco attenti alle molteplici modalità di fruizione. Essi preferiscono i metodi etnografici, perchè indirizzati alla rivelazione degli aspetti qualitativi, i più efficaci sono:

  • analisi del contenuto dei programmi
  • focus group
  • osservazione
  • storie di vita
L'obiettivo è raccogliere testimonianze sulle preferenze degli spettatori, sul ruolo che occupano i media nella loro vita e su come alimentano il loro immaginario.
Le domande a cui l'etnografia dei media radiotelevisivi cerca di rispondere sono:
Risultato immagini per media"
  • quali sono i contenuti trasmessi dai media?
  • come reagiscono gli spettatori alle proposte dei media?
  • quale uso dei contenuti trasmessi dai media fanno le persone nella vita di tutti i giornali?
  • qual è il contributo fornito dai media alla creazione di un immaginario individuale e collettivo?
L'etnografia dei media si pone di fronte alla giornata-tipo televisiva, trattandola come un unico testo la cui trama è costituita da molteplici narrazioni.
Per capire come reagiscono gli spettatori e quale uso dei contenuti fanno nella vita di tutti i giorni, l'etnografia predilige ricerche di tipo qualitativo, condotte sul campo con pochi soggetti, avvalendosi dei metodi dell'intervista libera, delle storie di vita, dell'osservazione all'interno di gruppi di ascolto.
Date le ricerche, si scopre che gli spettatori non sono così passivi. Un'ampia fetta di telespettatori ha un atteggiamento oppositivo nei confronti dei contenuti dei programmi
Risultato immagini per giovani e social media"I giovani di oggi sono orientati verso forme di comunicazione maggiormente partecipate e interattive come internet e la telefonia mobile; inoltre sono coinvolte dal fenomeno dell'Interazione TV-cinema_internet.
In sintesi, l'approccio etnografico ai media ha dimostrato che sull'argomento "comunicazione di massa" non è possibile generalizzare: non esiste un pubblico televisivo o un utente medio, ma tanti pubblici e tanti spettatori con modalità diverse di ricezione e incorporazione dei media.

NON-LUOGHI E MEDIA

NON-LUOGHI E MEDIA

La scomparsa e la trasformazione delle culture può rappresentare una grave perdita per l'antropologia, ma può anche rappresentare il presupposto per la ricerca di nuovi oggetti di indagine,
Il rinnovamento della ricerca trova un contesto ideale negli ambiti metropolitani del mondo occidentale, che offre agli antropologi nuovi oggetti di studio.
Anche i processi di trasformazione di una cultura o di una fusione tra culture diverse, rappresentano una sfida per gli antropologi.
Risultato immagini per marc augè"Per l'antropologia si è aperto un nuovo capitolo: oggi gli antropologi sono chiamati a studiare le trasformazioni di società per molto tempo ritenute immobili e a osservare le forme di vita comunitarie all'interno delle metropoli multietniche e multiculturali.
Uno dei primi autori ad analizzare i contesti sociali metropolitani con l'etnografia e l'antropologia è stato Marc Augé. Lui ha dato due importanti contributi:

  • l'indagine sui passeggeri della metropolitana
  • l'analisi dei "non luoghi"

AUGE: DAL METRO AI NON LUOGHI

I due volumi delineano una vera e propria antropologia del quotidiano nel contesto delle societò postmoderne:
  • un etnologo nel metrò
  • non luoghi. Introduzione a un'antropologia della surmodernità
Nel primo volume, Augè orienta il suo sguardo di antropologo non su una piccola società tribale africana, ma sulla metropolitana.
Augè definisce l'etnografia come l'analisi delle relazioni sociali considerate nel loro contesto, osservare con distacco e attenzione gli utenti della metropolitana è un tipo di indagine perfettamente rispondente agli scopi della sua disciplina
Quello che cambia da prima è il tipo di contesto, in questo caso ci troviamo in uno scenario urbano tecnologicamente avanzato in cui le persone vivono contemporaneamente 3 dimensioni della cultura:
Risultato immagini per marc augè non luoghi"
  • locale
  • globale
  • virtuale
Nel secondo volume si parla di "non-luoghi". In geografia e in antropologia, il luogo è uno spazio ben definito che possiede 3 caratteristiche:
  • identitario
  • relazionale
  • storico
Per Augè i non luoghi non possiedono nessuna di queste 3 caratteristiche, non hanno un'identità, non hanno una storia e non producono relazioni durevoli tra persone.  I non luoghi sono per esempio gli aeroporti, i centri commerciali, parchi divertimento, gli autogrill...: sono spazi del mondo contemporaneo adibiti del commercio, al trasporto e al tempo libero in cui le persone transitano o soggiornano per brevi periodi. I non luoghi sono uguali dappertutto, offrono gli stessi servizi e le stesse merci, sono progettati e arredati nello stesso modo, nel senso che rimpliccioliscono il mondo.
secondo lui, i non-luoghi sono gli spazi di circolazione, comunicazione e consumo della "surmodernità": chi vi transita è un individuo anonimo, che riceve l'astratta identità di "cliente", possessore di una carta di credito, tessera o biglietto d'ingresso.