DUE ORIENTAMENTI DEL SECONDO NOVECENTO
Queste due visioni sono all'origine di due tradizioni o programmi di ricerca alternativi: quello materialista e quello interpretativo.
Il primo programma di ricerca aspira a conseguire lo stesso tipo di oggettività delle scienze naturali. Ci si riferisce alla biologia evolutiva di Darwin e si propone di fornire una spiegazione materiale e scientifica dei comportamenti culturali diffusi nella specie umana. Per la politica, l'arte, la religione, gli usi e i costumi è sempre possibile fornire una spiegazione materiale o funzionale.
Il secondo programma di ricerca, definito interpretativo, è più vicino al sapere filosofico e letterario. Franz Boas si dedicò con atteggiamento relativista all'analisi di piccole società, cercando di comprendere dall'interno le loro espressioni culturali.
Ogni cultura è un mondo a sè, che può essere descritto e interpretato ma non spiegato. Il lavoro interpretativo si propone di portare alla luce i significati dei comportamenti culturali contestualizzandoli in una prospettiva emica, cercando di cogliere il punto di vista del nativo.
IL MATERIALISMO CULTURALE DI MARVIN HARRIS
- Karl Marx, ciò che distingue l'uomo dagli altri animali non è la coscienza o la spiritualità ma l'attitudine a lavorare e produrre
- la selezione naturale di Darwin
- la psicologia comportamentista e la demografia di Malthus. La "legge di Malthus", per la quale la popolazione cresce in progressione geometrica, quindi raddoppia, le risorse crescono in progressione aritmetica, aggiungendo sempre le stesse unità.
Alla base del materialismo culturale c'è una visione naturalistica dell'Homo sapiens. L'uomo è visto come insieme di bisogni, pulsioni, preferenze, avversioni e tendenze comportamentali geneticamente prestabiliti. Come tutti, l'uomo lotta per la sopravvivenza, con mezzi fisici limitati, ma con più risorse d'intelligenza degli animali.
Lo strumento a disposizione dell'Homo sapiens è la cultura, l'insieme delle risposte umane alle sfide lanciate dall'ambiente.
Un esempio del particolare modo di ragionare di Harris si trova nella sua analisi delle prefernze e dei tabù alimentari.
L'ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA DI CLIFFORD GEERTZ
La raccolta di saggi di Geertz si intitola "Interpretazione di culture", ed è stato un evento molto importante nell'antropologia contemporanea. Lui è stato l'antropologo che ha preferito coltivare l'etnografia piuttosto che impegnarsi nelle generalizzazioni teoriche.
Nell'antropologia, coloro che praticano fanno dell'etnografia. L'etnografia non è semplicemente un insieme di tecniche e procedure, l'essenza è il tipo di sforzo intellettuale che richiede: avventurarsi in una descrizione densa. Descrizione densa, è quando è consapevole che i dati raccolti sono le interpretazioni che l'antropologo dà delle interpretazioni di altri.
Lui non crede all'immediatezza del dato etnografico e ritiene impossibile separare l'esposizione dei fatti veri e propri dalla loro interpretazione. La pluralità dei punti di vista presenti in una descrizione densa non sono un limite dell'etnografia, secondo Geertz.
Un'altra peculiarità dell'etnografia è il suo carattere di narrazione scritta.
Secondo Geertz l'antropologo, è un conservatore di significati. Lui non ha problemi ad ammettere che l'uomo è un animale culturale. Però non crede che sia possibile scoprire universali culturali che permettano di distinguere l'uomo dagli animali.
Geertz prende di petto la diversità, diche che l'uomo è un animale molto vario; l'etnografia è la "scrittura" di questa diversità
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